La guerra di Putin
- Antonietta Pistone
- 13 mar 2022
- Tempo di lettura: 2 min

Scatenare la guerra nel 2022. Ma ci rendiamo conto di cosa stiamo parlando!? La guerra appartiene ad un’altra storia. Quella del secolo scorso, quella del Novecento. E come si può pensare, oggi, di risolvere un conflitto con le armi? Come può la cultura democratica, del dialogo e del confronto diplomatico, essere surclassata dalla violenza e dall’imperialismo militare di uomini che credono di poter ancora tenere stretto in pugno il mondo, soggiogandolo ai loro piedi? Putin, l’ultimo zar di Russia… Ma non ti sei accorto che il 1917 è trascorso da un po’? Che il tempo corre inesorabile, spostando l’asse della ragione verso ovest? Che non hai bisogno di stati cuscinetto, perché non sei Napoleone e siamo nel ventunesimo secolo!? Facciamo Marce della Pace, preghiere e meditazioni ad hoc. Ma cosa aspettano gli organismi internazionali, ONU, Nato, Tribunale dei Diritti, che all’epoca di Hitler, Mussolini, Stalin e Franco non esistevano, ma che oggi ci sono, grazie a Dio, a condannare, arrestare e processare quello che, agli occhi del mondo, si sta rivelando essere un dittatore della peggiore risma!? Non sono, forse, le azioni di Putin, vere e proprie aggressioni e crimini di guerra contro l’umanità!? Dopo di che, facciamo pure le marce della pace, ma ormai, è necessario agire tempestivamente, per fermare questo pazzo, al più presto possibile. Nella società civile, nella scuola, nelle famiglie, possiamo tutti, senz’altro, lavorare per una cultura democratica, del dialogo, e lo possiamo fare ogni giorno, nelle nostre case, nelle nostre classi, nelle nostre aule, nei luoghi di lavoro, continuando ad esprimerci con parole di pace, e dando l’esempio concreto, che è testimonianza viva e operativa, di donne e uomini che usano il dialogo, piuttosto che la spada. Ma, giunti a questo punto, ormai, la soluzione non può che essere politica, e politica nel senso di un’azione radicale, che investa il diritto internazionale dei popoli all’autodeterminazione, e alla legittimazione a farlo, in piena consapevolezza e libertà. Putin va reso inoffensivo. È il solo modo che il mondo ha per fermare questa barbara mattanza. Prima ci si muove in questo senso, prima ci libereremo di un autocrate. E i dittatori, si sa, devono morire, per uscire di scena in maniera indolore e definitiva.
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